Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DI PYTI. |
6 |
Che la tua bianca mano avanza, et io
Se cruccioso del ciel’occupo il giro
Del cielo, ch’a me solo è campo aperto,
Tutti vinco color che meco a gara
Giostrano uniti, et con discorde sdegno,
Tal che non altri, ch’io fa de le cave
Nubi percosse uscir splendenti fuochi,
Et pur non altri ch’io se per gli interni
Forami de la terra entro et le spalle
Sommetto à si gran peso, il mondo tutto,
Et le montagne immobili muovendo
Fo con danno temer fiera ruina,
Qual hor gonfiando l’humil terra inalzo,
O gli alti colli à le pianure adeguo,
O de citta faccio infernal baratro.
Non ha’l Circio di me piu forza, avenga
Che sterpi l’alte quercie, e schianti i rami,
Ne’l Coro occidental puo meco à prova
Giostrar per l’aria, non Vulturno irato
Non Africo, non Euro, non pur quanti,
Spiran d’intorno al mondo, et tiene à freno
Ne la cava spelunca il re de venti.
Vuoi tu Pyti veder s’il vanto è vero
Del mio sommo valor, mira quel’Elce
Et quella Pioppa si ramosa, hor ecco
Ch’al mio primo soffiar, vedrai del fondo