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DI PYTI.

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     Onde il timor per cio non pria lasciollo,
     Che repente cagiar sentisse in sasso.
Ma’l cieco Amor che sa di morte in vita
     Far rinascer il cor con dolci speme,
     Fè che ripreso ardir tosto in se stesso
     Borea s’accolse et à l’incendio giunto
     Nudrimento maggior dispose il core
     A seguirla mai sempre et di scoprirle
     Prese consiglio il caldo ardor, mà prima
     (Benche sia sconsigliato il suo furore)
     Cerca adorno apparir, onde la Barba,
     Hispida et poi la chioma in gielo avolta,
     Compone, et stringe et l’ali humide et gravi
     Piu volte scuote, e in se vagheggia poi
     Hor’una, hor l’altra; come lieto suole
     Far augelletto al sol bramato, allhora
     Che dopo pioggia ruggiadosa scose
     Le penne a i raggi, il suo pennuto manto,
     Va col becco asciugando, et tutto gode
     Con vezzoso cantar nel farsi adorno.
     Ma poi che non puo il rigido sembiante
     Con maniere velar che la fierezza
     Natia non scuopra nel suo volto impressa,
     Crede al men con bel dir d’affetti pieno,
     Et con caldo pregar vincer che avinta
     Tra Speranza et timor l’alma gli havea,