Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DI PYTI. |
5 |
Onde il timor per cio non pria lasciollo,
Che repente cagiar sentisse in sasso.
Ma’l cieco Amor che sa di morte in vita
Far rinascer il cor con dolci speme,
Fè che ripreso ardir tosto in se stesso
Borea s’accolse et à l’incendio giunto
Nudrimento maggior dispose il core
A seguirla mai sempre et di scoprirle
Prese consiglio il caldo ardor, mà prima
(Benche sia sconsigliato il suo furore)
Cerca adorno apparir, onde la Barba,
Hispida et poi la chioma in gielo avolta,
Compone, et stringe et l’ali humide et gravi
Piu volte scuote, e in se vagheggia poi
Hor’una, hor l’altra; come lieto suole
Far augelletto al sol bramato, allhora
Che dopo pioggia ruggiadosa scose
Le penne a i raggi, il suo pennuto manto,
Va col becco asciugando, et tutto gode
Con vezzoso cantar nel farsi adorno.
Ma poi che non puo il rigido sembiante
Con maniere velar che la fierezza
Natia non scuopra nel suo volto impressa,
Crede al men con bel dir d’affetti pieno,
Et con caldo pregar vincer che avinta
Tra Speranza et timor l’alma gli havea,