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approfitta di quel residuo; la differenza va a vantaggio di tutti.»

«Ma questo sistema non incoraggia l’economia?» osservai.

«Non è nemmeno necessario,» fu la risposta. «La nazione è ricca e non ha bisogno che il popolo si privi di qualsiasi diletto. Ai tempi vostri si accumulavano provviste e danari per i giorni di penuria o per lasciarli ai figli. Questa necessità faceva sì che l’economia fosse una virtù. Ormai essa non avrebbe più uno scopo così lodevole e quindi cessa di esser considerata, come una virtù. Nessuno pensa più al domani, nè per sè, nè per i propri figli, dal momento che la nazione provvede ad ogni cittadino, e per tutta la sua vita, tutto quanto gli è necessario.»

«È questa una garanzia assai vasta!» dissi. «Ma dov’è la certezza che il valore del lavoro di un uomo giunga a compensare la nazione delle spese fatte per lui? In generale la società può essere in caso di mantenere tutti i suoi membri; ma alcuni guadagneranno meno di quanto occorre a mantenerli, mentre altri guadagneranno di più; e ciò ci conduce daccapo alla quistione del compenso, della quale non mi avete ancora parlato. Ed è qui appunto che interrompemmo la nostra conversazione, iersera; ora io ripeto che, in ciò, non mi par conveniente un sistema industriale nazionale. Come mai, domando ancora, potete voi stabilire, in modo che soddisfi ognuno, il rapporto dei compensi agl’incalcolabili e variati impieghi che son necessari al servizio della società? Ai nostri tempi, v’era il prezzo corrente per stabilire il valore dei diversi lavori e delle merci. Chi dava da lavorare pagava meno che poteva; l’operaio chiedeva tutto quanto era possibile chiedere. Ammetto che, dal punto di vista dell’etica, quello non era un bel sistema; ma almeno avevamo così una formola generale che ci permetteva di stabilire una quistione, che occorreva regolare diecimila volte al giorno, se si voleva andare avanti. Non ci pareva possibile di trovare un mezzo più pratico.»

«Sì,» disse di rimando il dottor Leete, «era il solo mezzo pratico con un sistema che spingeva ogni individuo ad essere, nel proprio interesse, nemico del suo simile, ma sarebbe stata