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«Per un sistema industriale, questo mi sembra un’eccellente disposizione» dissi «ma che si fa per gli uomini che servono la Nazione con la testa e non con la mano? Come si scelgono fra gli agricoltori e gli operai? Ciò richiede una scelta prudente».

«Senza dubbio» rispose il dottor Leete, «in questo caso si usa la più grande precauzione, e lasciamo ad ogni uomo la scelta per divenire lavoratore di testa o lavoratore di braccia. Alla fine dei tre anni, periodo in cui ognuno deve servire come semplice operaio, si spiega la propria vocazione. Le scuole di tecnologia, di medicina, pittura, musica, arte drammatica e d’ogni maggior coltura, sono aperte ad ogni aspirante».

«Le scuole non sono allora stipate di giovanotti, il cui movente è di liberarsi dal lavoro?»

Il dottor Leete sorrise un po’ ironicamente e disse «Vi assicuro che nessun uomo entra in una di queste scuole coll’intento di sottrarsi al lavoro.

Queste scuole sono destinate a coloro che hanno disposizioni intellettuali speciali. Alcuni travisano la loro vocazione, e quando si avvedono di avere sbagliato strada, tornano al servizio industriale. Le scuole ai vostri tempi si mantenevano a seconda del numero degli scolari e credo vi fosse l’uso di dare certificati non meritati; le nostre scuole invece sono istituti nazionali e l’aver superati degli esami è una prova sicura di attitudini speciali. Fino ai trentacinque anni, l’uomo può continuare nello studio, più tardi non si accettano studenti. Ai vostri giorni i giovinetti dovevano decidere presto quale sarebbe stata la loro carriera, e si pentivano forse più tardi per l’infelice scelta. Avendo noi al contrario constatato che non in tutti si sviluppano in ugual tempo le facoltà naturali, lasciamo ai giovani di 24 anni aperta per 11 anni ancora la via alla scelta d’un impiego soddisfacente».

Azzardai una domanda, che m’era già venuta più volte alle labbra, una domanda alla quale non si sarebbe potuto dar risposta ai miei tempi.

«È strano» dissi, «che non mi abbiate ancora parlato del salario in generale».

Siccome la nazione è il solo ed unico committente imprenditore,