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«In nome del cielo chi erano questi nemici?» chiese il dottor Leete. «La Francia, l’Inghilterra, la Germania, o la fame, il freddo, e la miseria? A’ vostri tempi, ad ogni minimo malinteso internazionale, i governi solevano dare in preda alla morte ed alla mutilazione migliaia di vite, senza nessun vantaggio per le vittime.

Noi ora invece non facciamo guerre ed il nostro governo per proteggere i suoi sudditi dalla fame, dal freddo e dalla miseria, e per curare tutti i loro bisogni fisici e morali, s’incarica di guidare l’industria del paese. Dunque signor West, riflettendo, vi persuaderete che ai vostri tempi, non ai nostri, l’aumento d’azione delle funzioni governative era straordinario. Noi non cederemmo oggi ai nostri governi, per ottimi scopi, tanto potere quanto ne avevano allora per i fini peggiori».

«Senza voler far paragoni», dissi io, «a’ miei tempi, la demagogia e la corruzione dei nostri uomini di Stato avrebbero opposto al governo un ostacolo insormontabile all’intrapresa, della direzione dell’industria nazionale. Noi pensavamo che nulla v’era di peggio quanto l’affidare agli uomini politici il meccanismo creatore delle ricchezze del paese. Gl’interessi materiali erano il giuoco dei partiti».

«Avevate certamente ragione» aggiunse il dottor Leete; «ma adesso tutto è cambiato. Non abbiamo nè partiti, nè uomini di Stato ed in quanto a demagogia e corruzione, esse non hanno più che un significato storico».

«La natura umana deve aver subito un gran cambiamento?», domandai.

«Nè punto, nè poco», fu la risposta; «ma le condizioni della vita si sono trasformate e con esse i moventi delle azioni umane. La società non premia più la codardia; tuttociò voi lo comprenderete meglio, solo quando avrete appreso a conoscerci».

«Ma non mi avete ancor detto come venne sciolto il problema degli operai. Abbiamo parlato solo del problema dei Capitali» dissi io. «Dopo che la nazione s’era impegnata di guidare le fabbriche, le macchine, le ferrovie, i terreni, le miniere e in special modo il Capitale del paese, rimase ancora sospesa