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— Le autorità intervengono. — Grandi scioperi nel Belgio. — Il governo si prepara a reprimere le sortite. — Fatti rivoltanti riferentisi al lavoro femminile nelle miniere di carbon fossile nel Belgio.


Notizie del paese.


Il contagio dell’inganno continua. — Sottrazione di un mezzo milione a New-York. — Cattiva amministrazione dei denari dei pupilli. — Gli orfani impoveriscono. — Abile furto di un impiegato della Banca: 50.000 dollari spariti. — Grandi fallimenti di case commerciali. — Si teme una crisi. — Discorso del prof. Brown sulla grandezza morale della civilizzazione del secolo XIX, ecc.


Era dunque realmente il secolo XIX in cui m’ero svegliato, non c’era nessun dubbio. Dopo tale sentenza sul secolo, espressa dalla cronaca, la quale non parlava che di sangue, di cupidigia e di tirannìa, quest’ultimo discorso sembrava un cinismo degno di Mefistofele, epperò era forse io ora il solo che comprendeva quel cinismo, mentre ieri non lo avrei compreso più degli altri. Il mio sogno compì tutta quella trasformazione e non so per quanto tempo io dimenticai quelli che mi circondavano, per agitarmi coll’immaginazione in quel mondo fantastico, in quella stupenda città dalle comode abitazioni e dai grandiosi palazzi pubblici. Mi circondavano nuovamente dei visi non sfigurati dalla tracotanza e dalla viltà, dall’invidia e dalla cupidigia, dall’ansiosa agitazione e dall’ambizione febbrile; mi circondavano imponenti figure di uomini e donne che non avevano mai conosciuto la paura del prossimo, nè s’erano appoggiati sulla loro arte; ma sempre invece, come dimostrava la predica (che mi era rimasta impressa) stavano ritti dinanzi a Dio.

Con un profondo sospiro ed il sentimento di un’irreparabile perdita, non meno dolorosa, benchè fosse di cosa non reale, mi strappai a’ miei sogni ed abbandonai la casa.

Fra la mia porta e la via di Washington mi fermai una dozzina di volte, a raccogliere i miei pensieri; tanto era potente la