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il sentiero, una via di progresso rischiarata da luce abbagliante. O amici miei!, chi è che, avendo vissuto a quell’epoca, in cui la minima influenza era una leva al contatto della quale i secoli tremavano, non si chiamerebbe degno di godere di una parte di quest’era di gioia.
Voi conoscete la storia dell’ultima e grande rivoluzione nella quale non si sparse sangue. Gli uomini della nuova generazione smisero gli antichi costumi sociali e le loro barbare abitudini, introducendo un’ordine sociale ragionevole e degno dell’essere umano. Rinunciarono alle loro rapaci consuetudini e trovarono nel lavoro comune e nella fratellanza l’arte di farsi ricchi e felici.
Che cosa devo mangiare e bere e come devo vestirmi? Era questa una domanda ansiosa e continua che gli uomini rivolgevano sempre a sè stessi. Quando poi incominciarono a considerare questa domanda dal lato fraterno anzichè dal lato individuale, sparirono tutte le difficoltà.
Per la massa dell’umanità, il voler sciogliere il problema del sostentamento, attenendosi al punto di vista individuale, aveva recato la miseria e la schiavitù; ma non appena la nazione fu divenuta l’unico capitalista ed il solo padrone, non solo il benessere surrogò la miseria, ma sparve dalla terra ogni traccia di oppressione; la schiavitù sì spesso limitata, diventò impossibile. I mezzi per la vita non furono più impartiti alle donne dagli uomini, ai dipendenti dal principale, ai poveri dai ricchi; ma presi dai fondi universali ed egualmente ripartiti; gli uomini non poterono più servirsi dei loro simili come di strumenti utili al loro guadagno. Ormai, l’unico guadagno possibile era la stima; e nelle relazioni reciproche degli uomini, non entrò più per nulla l’usurpazione nè la sottomissione; per la prima volta dopo la creazione ognuno stava direttamente davanti a Dio.
Siccome l’abbondanza era assicurata a tutti, erano motivi inutili il timore della povertà e il desiderio del guadagno, mentre era cosa impossibile l’ottenere un possesso smisurato.
Non vi furon più nè mendicanti, nè bisognosi, l’uguaglianza tolse alla beneficenza ogni sua occupazione; i dieci comandamenti