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dificazione della sua casa, abbia adoperato la dinamite in luogo di calce; poichè il credito non può paragonarsi ad altro.

Se voi considerate l’inutilità di queste scosse del commercio, dipendenti esclusivamente dall’essere l’industria in mani private e non organizzata, riconoscerete l’equità del nostro sistema. La produzione eccessiva di certi articoli, che era uno spauracchio ai vostri tempi, non è possibile al giorno d’oggi, poichè mediante l’unione della divisione e produzione, la provvista dipende dalla richiesta, come la velocità d’una macchina a vapore dipende dal regolatore.

Ammettiamo che per errore nel calcolo o giudizio approssimativo, un oggetto sia in eccedente prodotto, per rallentamento o sospensione di produzione, nessun operaio rimarrebbe senza lavoro e senza impiego; per gli operai restati senza lavoro, si trova subito nei diversi altri compartimenti dei grandi laboratori, un’occupazione ed essi non perdono che il tempo pel cambiamento; in quanto a ciò che concerne l’agglomerazione delle merci, la nazione ha mezzo di ammucchiarne altrettante finchè la richiesta riprende il regolare cammino.

In un simile caso di produzione superflua, non avviene, come da voi, il disordine nel meccanismo; naturalmente che noi non avendo denaro, non abbiamo neppur credito; tutte le valutazioni si riferiscono direttamente a oggetti reali, come farina, ferro, legna, lana e lavoro, cose per le quali voi non avevate, in denaro o in credito, che un compenso illusorio.

Nei nostri calcoli di spese non può esservi alcun errore. L’ammontare necessario per il mantenimento del popolo è guadagnato dai prodotti annuali e serve al lavoro necessario per procurare tutto quello che occorrerà l’anno seguente. Il residuo di materiale e di lavoro presenta ciò che può essere impiegato senza pregiudizio dei miglioramenti. Se un raccolto è cattivo, la rimanenza per l’anno è minore del solito, ecco tutto; all’infuori delle minime conseguenze di tali naturali cause, non risulta nessun sconcerto negli affari; il benessere materiale della nazione prosegue il suo cammino di generazione in generazione, come un torrente che ingrossa e s’allarga gradatamente.