Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/460

460 RELAZIONE

questa sola specie di frazioni si calcolano in tutta la più colta Europa li fenomeni misurabili della fìsica, e con questo misurano li geometri i rapporti li più complicati dell’estensione. Questo stesso desiderio lo espone anche il regio professore D. Paolo Frisi nella sua Relazione, e ne ha dato l’esempio nelle tabelle. Egli ha fatto anche di più, mentre ha proposto di legare la nostra misura terrestre colle misure celesti, senza delle quali noi non avremo mai nè una mappa esatta di questo stato, nè la determinazione precisa delle misure itinerarie. Propone egli per campione del nostro miglio un minuto di latitudine al nostro parallelo, e trova che ad esso corrispondono braccia 3116, e tante braccia appunto dovrebbero fornare il nostro miglio, il quale non credo che sia mai stato determinato, variando i periti nelle loro valutazioni.

Io non posso che applaudire a questa idea, che legherebbe le misure lineari alle superficiali, ed ambidue alle celesti; solo aggiungerò, che riformando il trabucco Milanese col ridurlo a braccia quattro precise, il miglio risulterebbe trabucchi 779, il che darebbe un ragguaglio facile delle misure itinerarie colle altre misure, ed una grande facilità nel porre le colonne migliarie sulle strade di questo dominio.

Se la notorietà delle misure, io lo ripeto, non dovesse considerarsi principalmente in simili progetti per poterne sperare buon esito, si potrebbe raffinare anche di più. Ritenuto per base di ogni misura di lunghezza un minuto di latitudine, ossia braccia 3116, si potrebbe