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RELAZIONE 449


X.

Si sono fatte disporre alcune verghe di ferro tutte uniformi e di poco maggiori della verosimile lunghezza delle differenti misure. Queste erano da una estremità limate ed improntate, dall’altra si sono lasciate rozze, e si sono spedite colla dovuta precauzione alle rispettive Intendenze di Cremona, Pavia, Lodi e Como, con ordine di tagliare dalla parte rozza alla precisa lunghezza de’ rispettivi bracci, e fattone l’atto autentico, rimetterle improntate nell’altra estremità colle debite cautele a Milano. Si è preso questo spediente, sì perchè sapevasi che in alcune città li campioni originarii erano immobili, come difatti tali si sono trovati in Cremona ed in Como, come anche per risparmiare la spesa di un viaggio sul luogo, mentre altronde ci è sembrato opportuno di lasciare meno che fosse possibile all’arbitrio di chi doveva operare nel prendere le misure su li campioni originali. In questa maniera si sono avute dodici verghe tutte uniformi, fuorchè nella lunghezza, da potersi comodamente portare sullo stromento di riduzione. Simili verghe si sono fatte qui per il braccio di panno e di seta di Milano, ricavate dal vecchio campione esistente in quest’ufficio del bollo, che da tanti anni serve al pubblico uso. Siccome poi dagli atti di una visita fatta dal consigliere conte Secchi nello stato si ebbero tra le altre notizie anche le misure di lunghezza della città delineate in carta, e confrontate queste colle verghe rimandate dalle provincie, si

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