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trascurare anche li più leggieri scrupoli, se non quando si è conosciuto evidentemente che per tali dovessero considerarsi, e che non potessero in progresso, moltiplicandosi gli errori, divenire sensibili e valutabili. Queste ragioni hanno contribuito a ritardare la speditezza del lavoro oltre quanto possa avervi avuta parte l’assiduità mia al tribunale, il disimpegno delle altre numerose mie incumbenze, non che il tempo consumato nel raccogliere le necessarie notizie, e quello che si è speso nel rettificare le proprie idee sul fatto.

Trattavasi di tre oggetti. Primo, di costruire un campione permanente ed immutabile, cioè che riunisse la massima solidità, durevolezza, inalterabilità e precisione, che servisse in ogni tempo di riscontro a tutte le misure di estensione, e di formare su di questo li campioni subalterni, che periodicamente confrontati col primario ed unico campione servissero alle annuali coequazioni delle misure. Secondo, trattavasi di ridurre tutte le vecchie misure di estensione alla sola del braccio Milanese, e di fare le tabelle di ragguaglio per uso del pubblico, affine di abolire le prime per conservare la seconda, giusta le sovrane prescrizioni. Terzo, di subordinare un’idea di quei regolamenti che crederei più efficaci per il buon esito di una importante riforma.

Esporrò sinceramente e con qualche minutezza tutti li punti di vista dai quali si è riguardata questa materia, perchè in ogni tempo non resti il minimo dubbio nè della esattezza nè della legalità della operazione, non essendosi