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R. Magistrato Camerale



Ho l’onore di presentare a questo dicastero il risultato di tutte le operazioni fatte intorno alla riduzione delle varie misure di estensione usitate in questo stato al solo braccio di fabbrica Milanese, ed il piano di quelle da farsi per essere umiliato alla R. I. Corte che me ne ha dato l’onorevole incarico, ordinando di principiare da questa la importante operazione di ridurre generalmente tutte le misure e pesi alla possibile uniformità.

In questa fatica sono stato con la superiore approvazione aiutato, per quello che appartiene ai calcoli ed alla precisione matematica, dal professore D. Paolo Frisi, e per la parte meccanica da D. Annibale mio fratello. Io mi lusingo che il nome e l’opera di un celebre matematico potrà dare qualche credito alle nostre fatiche, e che la diligenza usata dal secondo sopra di un oggetto che esigeva un travaglio superiore ad ogni volgare meccanismo, potrà meritargli un benigno compatimento dal tribunale e dai superiori.

Non si è omessa diligenza alcuna per riuscire con quella esattezza che richiedeva uno stabilimento che avrà una perpetua influenza su tutte le diramazioni economiche di questo stato; e non abbiamo creduto che si dovessero

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