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DELLE MONETE 423

egli è sicuro però che frattanto ristabilendo la vera proporzione fra le monete di oro e d’argento, chiuderemmo l’adito al funesto commercio che si va facendo col cambio delle monete, e ci metteremmo in caso di profittare della sproporzione altrui. Allora la moneta bassa dovrebbe considerarsi non come vera moneta, ma come in parte una rappresentazione di essa, appunto in quella guisa che si considerano le cedole di banco 1.

L’amore della verità, lo zelo per gl’interessi dell’Augustissima Sovrana e della patria, oggetti entrambi ai quali per tanti dolci vincoli l’onesto suddito e cittadino si sente legato, mi hanno guidato in queste brevi riflessioni. Sarò troppo ricompensato, se potrò accorgermi di essere stato in qualche modo utile in una materia sì interessante, ma in ogni caso sarò contento del mio destino, se gli uomini che hanno l’intenzione eguale alla mia lo saranno del mio desiderio.

  1. Le cedole di banco sono fatali all’aumento della massa circolante. Esse non fanno che raddoppiare il valore numerario senza aumentarsi l’intrinseco, circolando il danaro che rappresentano e la sua rappresentazione, cioè le cedole. Se la moneta di rame è da proscriversi perchè contiene il trenta per cento di meno, molto più sono da proscriversi le cedole che contengono di meno il cento per cento. Una nazione, se non ha tanto d’intrinseco che basti per pagare i suoi debiti, non li pagherà giammai collo scrivere su una carta debbo tanto d’intrinseco. Le cedole di banco sono una confessione di un debito, non un pagamento; e chi le cede ad altri, non dà danaro, ma cede un credito.