Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
DELLE MONETE | 421 |
il proscriverle 1 da un paese così limitato come lo è il nostro 2.
Io ho costrutta una tavola in cui il valore di tutte le monete che sono registrate nell’ultima tariffa di Milano, come pure di alcune altre bandite 3 viene esattamente regolato secondo i canoni da me stabiliti 4. Ho voluto
- ↑ Fra gli altri paesi che così costumano, vi sono in Germania Amburgo e Francfort sul Meno che ricevono indistintamente qualunque moneta al vero intrinseco: Bielfeld, Inst. Polit. T. 1, ch. 14, § 29.
- ↑ “E per levare ogni tentazione di guadagni, e tutti i segni nettare, e la cosa far tutta orrevole e chiara e sicura, vorrebbe della moneta tant’essere il corso, cioè spendersi per quell’oro o argento che v’è, e tanto a valere il metallo rotto o in verga, quanto in moneta di pari lega, e potersi a sua posta senza spesa il metallo in moneta e la moneta in metallo quasi animale anfibio trapassare. In somma vorrebbe la zecca rendere il medesimo metallo monetato ch’ella riceve per monetare”. Davanzati, Lezione delle Monete, pag. 157.
- ↑ Se lo zecchino di Genova non è stato falsificato, ma è quale ce lo danno i saggi di Torino estratti dal conte Carli, T. 2, pag. 342 e 346, lungi dal meritare di essere escluso, merita un maggiore valore del gigliato.
- ↑ Io ho preso per campione dell’oro il gigliato a lire quindici, valore a cui le orecchie del popolo sono accostumate, indi ho dato egual valore numerario, cioè lire quindici alla porzione d’argento fino che contenesse quattordici volte e mezzo il peso del fino del campione dell’oro. In questi dati il grano d’oro viene a valere soldi quattro danari due , e il grano d’argento danari tre crescenti.
Se a taluni non piacesse la scelta del gigliato, si può coi principii stabiliti formare un’altra tariffa prendendo