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420 | DEL DISORDINE E DE’ RIMEDII |
Dopo aver fatti vedere i disordini del presente sistema monetario, e la insufficienza dei mezzi volgarmente proposti, ora è tempo che venendo alla conclusione proponga i rimedii per questa malattia che va ogni giorno più inferocendo, e che è il soggetto delle conferenze dei ministri e dei discorsi del popolo.
Primo rimedio è costruire una tariffa in cui la stessa quantità d’oro fino vaglia sempre lo stesso numero di lire in ogni moneta, e così dell’argento, ovvero che vi sia una costante equazione fra il valor fisico ed il valor numerario. Di più: dee in essa tariffa aver l’oro la costante proporzione coll’argento di 1 a 14½, poichè questa è la vera proporzione media Europea al dì d’oggi, come lo ha dimostrato evidentemente il conte Carli in quasi tutto il suo secondo tomo.
Secondo rimedio. Siccome la proporzione fra i metalli varia per le diverse vicende del commercio e delle miniere, così non può sperarsi di fissare una legge perpetua alle monete; ma bisogna, tenendo perpetui i principii stabiliti, secondare l’instabile livello di Europa. Sarebbe perciò indispensabile, per ovviare ai disordini avvenire, la scelta d’un ministro particolarmente consacrato a questa materia, il quale colle tariffe di tutte le nazioni alla mano vegliasse al cambiamento della proporzione, e con questo termometro riformasse al bisogno il prezzo delle monete, e fissasse col mezzo de’ saggi il valore delle nuove monete che s’introducono; giacché le nobili monete estere è per lo meno inutile