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418 DEL DISORDINE E DE’ RIMEDII

sicuro che non solo rientrerà eguale quantità di metallo, ma di molto maggiore per il prezzo della manifattura; o colle monete fuse eserciteranno la loro arte per gli interni nostri bisogni, e certamente non si toglieranno dalla massa circolante le monete che a misura che la massa totale medesima s’accresce, dal quale accrescimento prende norma il lusso. I mobili d’argento e d’oro sono come un tesoro al quale ricorrere nelle estremità, senza che frattanto la massa circolante sia grande a segno di pregiudicare le nostre manifatture nella concorrenza 1.

Alcuni finalmente per rimediare a’ nostri disordini ricercano le paste delle nazioni che possedono miniere, onde battere moneta. Io stimo assurdo e contraddittorio questo progetto. Le nazioni padrone delle miniere non danno le paste a chi le vuole, ma a chi porta loro un equivalente; o le paste ci verranno in iscambio del danaro che invieremo, e allora al più daremmo colla mano destra quello che ricevessimo colla sinistra: dico al più, poichè la spesa della trattazione, del trasporto e del conio sarebbero in perdita nostra, e così non si farebbe che dare accrescimento ai mali che il progetto dovrebbe alleggerire. Che se si pretenda che le paste ci vengano invece delle nostre mercanzie, allora il ricercare le paste vorrà dire che conviene stabilire e proteggere un buon commercio d’industria, che ponga un tributo su i bisogni e i piaceri delle altre nazioni; ma per far questo non si comincia dal domandare le paste.

  1. Veggasi David. Hume, Disc. polit. sur l’argent.