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PARTE SECONDA




APPLICAZIONE DE’ PRINCIPII UNIVERSALI

AL CASO NOSTRO


L’epoca fatale in cui cominciò fra di noi la malattia politica delle monete, fu la medesima in cui si dette un crollo al nostro commercio, tanto florido in prima e sempre decaduto dappoi, cioè al principio del passato secolo. Fu in quel tempo che quasi l’Italia tutta non solo alterò le proporzioni fra oro e argento, ma adulterò e circoncise la moneta bassa, e diede essere ad un valore immaginario ed ad un prezzo metafisico, potendosi perciò dire che la tirannia del Peripato dalle università si insinuò ne’ gabinetti, e diede leggi alle monete ed al commercio.

Il raddoppiamento del Capo di Buona Speranza costò all’Italia la perdita del commercio e per conseguenza del danaro. Cambiatasi la direzione de’ viaggi, fu ella lasciata in un angolo, quando prima era il centro d’ogni commercio e la patria delle nazioni tutte. L’aumento della massa circolante che ravvivò l’industria e fece fermentare gli animi delle altre nazioni, non servì all’Italia che ad alterare il sistema monetario; ne ebbero gli Italiani, avvezzi a dare la legge, l’avvedimento di seguire l’altrui,