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DELLE MONETE 409

combatte più coll’industria che colle armi. Aprendo le storie, si trovano dall’indolenza cambiate in deserti e solitudini le più floride nazioni 1.

Lo sproporzionato regolamento delle monete è manifestamente contrario agl’interessi del sovrano; mediatamente, perchè impoverisce la nazione; immediatamente, perchè per un momentaneo guadagno che può aver fatto battendo cattiva moneta, perde un’annua rendita nel ricevere i tributi in quella stessa moneta cattiva a cui ha dato il nome e valore di buona.

Gli editti non possono cambiare i rapporti invariabili delle cose, nè si possono togliere gli effetti se si lasciano sussistere le cagioni. Quella nazione che pubblicasse editti contrarii al vero valore delle monete, farebbe lo stesso male che colui che tosasse o facesse moneta falsa; e contraddittoria a se medesima, punirebbe negli altri il male che essa ha fatto.

Gli errori in questo genere, simili a quelli di calcolo, per la loro piccolezza fuggono a chi non

    potrebbe forse, esaminando i libri de’ negozianti Inglesi ed Olandesi, calcolare la felicità e miseria delle altre nazioni d’Europa.

  1. “A voir aujuord’hui la Colchide, qui n’est plus qu’une vaste forêt où le peuple qui diminue tous les jours ne défend sa liberté que pour se vendre en detad aux Tures et aux Persans, on ne dirait jamais que cette contrée eut été du tems des Romains pleine de villes, où le commerce appellait toutes les nations du monde. On n’en trouve aucun monument dans le pays, il n’y en a de traces que dans Pline et Strabon”. Montesquieu, Esprit de Loix.