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DELLE MONETE 407

non raffinate; poichè sebbene chi le converte in altri lavori risparmi la spesa della raffinazione, pure il vantaggio di alcuni deve cedere alla prima e forse unica legge di natura, l’utilità comune, la quale nella università e semplicità delle leggi consiste.

Questa predilezione delle monete più pure altro non farebbe che obbligarci a pagare una manifattura straniera, e mantenere a spese nostre gli operai delle zecche raffinatrici, le quali estraendo il nostro oro non raffinato ce ne renderebbero minore quantità di raffinato, e di tanto impoverirebbero la nazione, facendo un traffico avvantaggioso della nostra prevenzione 1.


COROLLARI


Queste regole che dipendono dal fatto, non dall’arbitrio di verun legislatore, hanno seguito
  1. Come per le semplici e universali leggi del Creatore la natura si anima e si mette in moto, la confusione si disperde e cede; così con semplici e universali leggi la società si ravviva e si mantiene, cedono il disordine e l’anarchia. Quanti saranno impiegati a raffinare i metalli nella nostra nazione, saranno altrettanti cittadini i quali il pane riceveranno dal regolamento che io propongo.
    Inoltre l’assegnare maggior valore alle monete più raffinate non impedirà a chi le possiede di volerne riscuotere un certo agio da chi ne ha bisogno per qualche uso, e così si verrebbe a pagare due volte l’istessa cosa, l’una in grazia della legge, e l’altra di quella fatta da chi si prevale dell’altrui bisogno; se questi è straniero, sarà un raddoppiamento di perdita.