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396 DEL DISORDINE E DE’ RIMEDII

frumento ec. si cambiavano reciprocamente; il bisogno e l’utilità davano loro nascimento.

Un incendio, un tremuoto, l’arena di un fiume hanno verisimilmente fatti conoscere i metalli al genere umano; la religione, l’amore e l’ambizione fecero risguardare l’oro e l’argento come sostenitori della maestà del culto, come ornamenti adattati a chi amando studiava di piacere, e come un distintivo di quei pochi che erano felici per la miseria dei più.

Dilatatosi a poco a poco l’uso de’ metalli, crebbe la voglia di possederli; nacque la brama di cambiare i generi superflui con alcuni pezzi lucenti, che si vendevano a peso. L’uso continuo, la facilità di farne delle suddivisioni perfettamente uniformi, la durevolezza e comodità del trasporto accostumarono insensibilmente gli uomini a risguardarli come un equivalente d’ogni altra 1 mercanzia, finchè dilatatosi il commercio da nazione a nazione, la pubblica utilità suggerì di non lasciare l’interesse de’ particolari arbitro del credito della intiera società, e col pubblico impronto si autenticò in faccia a tutti gli uomini la verità del peso e la bontà del metallo 2.

  1. “Les Athéniens n’ayant point l’usage des métaux, se servirent des bœufs, et les Romains des brebis; mais un bœuf n’est pas la meme chose q’un autre bœuf, comme une pièce de métal peut être la même qu’une autre”. Montesq. Esprit des Loix, Liv. XXII. Chap. II.
  2. Origo emendi vendendique a permutationibus caepit; olim enim non ita erat nummus, neque aliud merx, aliud pretium vocabatur, sed unusquisque secundum