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Destinato dall’Augusta clemenza di Sua Maestà ad insegnare l’economia pubblica ed il commercio, cioè quelle scienze che suggeriscono i mezzi di conservare e di accrescere le ricchezze di uno stato, e di farne il miglior uso; se mi rattrista il dubbio che le mie forze non sieno sufficienti alla difficoltà di un oggetto sì vasto, mi conforta e mi rassicura di dover ciò eseguire nella mia patria, dove almeno non sarò costretto nè a coprire il vero di artifizioso velo, nè a cercarne gli esempi solo da lungi, o nelle morte carte di negletti autori: ma sì bene, rivolgendo appena lo sguardo a quanto si è fatto finora in questa fortunata provincia, gareggiano dinanzi agli occhi miei in gran copia illustri monumenti ed attuali prove delle più importanti ed utili verità della pubblica economia. Misurate le terre; adeguati i tributi; incoraggite le manifatture; eretti dicasteri che veglino particolarmente, quali all’opulenza della nazione, quali alle scienze; ricolmi i sudditi d’immensi beneficii: ed uno de’ maggiori è, senza dubbio, l’avere l’Augustissima Sovrana confidata la somma delle cose di questo stato ad un illustre personaggio, a cui non sono meno famigliari le più profonde cognizioni della colta letteratura, che le più saggie massime di