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xxviii VITA

Milano il primo esemplare all’autore, il quale non ne fece motto a nissuno, fuori che agli amici ch’erano partecipi del segreto. Nell’agosto susseguente era già stata spacciata tutta la prima edizione senza che se ne avesse notizia in Milano, ove fu conosciuta solamente tre mesi dopo che quell’opera era comparsa alla luce, e che già aveva riscossi gli applausi della Toscana.

Non sarebbe nè utile ne facile impresa il fare in questo luogo l’estratto d’un libro tanto conosciuto e così conciso, come è quello Dei Delitti e delle Pene. Talvolta in una pagina stanno affollate parecchie massime le quali potrebbero dar materia ad intieri volumi. Una robusta ed immaginosa foggia di scrivere tiene attento di continuo il lettore, il quale viene scosso di tratto in tratto da alcuni passi forti ed appassionati. L’ordine delle idee è logico al sommo, e quasi matematico, ma senza che il libro ne porti la ruvida insegna. Le origini della civile società, il fondamento dell’autorità suprema, quello del diritto di punire e tante altre astruse dottrine del gius naturale e pubblico

    dietro alle ristampe di quest’opera del Bettoni (Brescia 1809) e del Mussi (Milano 1812) si dice che la prima edizione presumesi fatta in Monaco ligure. Noi però non dubitiamo d’asserire ch’essa venne eseguita in Livorno, giacchè vedemmo l’originale corrispondenza fra il conte Verri ed il libraio Aubert. Anche il P. Facchinei così si esprime: “Io non posso pertanto non detestare quell’uomo indegno e sfacciato che ha voluto stampare in Livorno con iniquo contrabbando il libretto del N. A.”