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78 | dei delitti |
umano, per far nascere i quali fu creduto necessario l’aiuto de’ più sublimi motivi, e un tanto apparato di gravi formalità.
È impossibile di prevenire tutti i disordini nell’universale combattimento delle passioni umane. Essi crescono in ragion composta della popolazione e dell’incrocicchiamento degl’interessi particolari, che non è possibile di dirigere geometricamente alla pubblica utilità. Alla esattezza matematica bisogna sostituire nell’aritmetica politica il calcolo delle probabilità. Si getti uno sguardo sulle storie, e si vedranno crescere i disordini coi confini degli imperi; e scemando nell’istessa proporzione il sentimento nazionale, la spinta verso i delitti cresce in ragione dell’interesse che ciascuno prende ai disordini medesimi; perciò la necessità di aggravare le pene si va per questo motivo sempre più aumentando.
Quella forza simile alla gravità che ci spinge al nostro ben essere, non si trattiene che a misura degli ostacoli che le sono opposti. Gli effetti di questa forza sono la confusa serie delle azioni umane: se queste si urtano scambievolmente e si offendono, le pene che io chiamerei ostacoli politici, ne impediscono il cattivo effetto senza distruggere la causa impellente, che è la sensibilità medesima inseparabile dall’uomo; e il legislatore fa come l’abile architetto, di cui l’officio è di opporsi alle direzioni ruinose della gravità, e di far cospirare quelle che contribuiscono alla forza dell’edifìcio.
Data la necessità della riunione degli uomini, dati i patti che necessariamente risultano dalla