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52 | Dei Delitti |
con segrete e confuse voci a se lo chiama; l'uso, il tiranno delle menti, lo rispinge e lo spaventa.
Il fecondo motivo è la tortura che si dà ai supposti rei, quando nel loro esame cadono in contradizione. Quasi che il timor della pena, l’incertezza del giudizio, l’apparato, e la maestà del giudice, l'ignoranza comune a quasi tutti gli scellerati e agl’innocenti, non debbano probabilmente far cadere in contraddizione, e l’innocente che teme, e il reo che cerca di salvarsi! quasi che le contraddizioni, comuni agli uomini quando sono tranquilli, non debbano moltiplicarsi nella turbazione dell’animo tutto assorbito nel pensiero di salvarsi dall’imminente pericolo!
3°. Dassi la tortura per discuoprire se il reo lo è per altri delitti fuori di quelli di cui è accusato. Il che equivale a questo raziocinio: „Tu sei reo di un delitto, dunque è possibile che lo sii di cent’altri: questo dubbio mi pesa; voglio accertarmene