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rapporti del giusto e dell’ingiusto politico spetta al pubblicista: nè un oggetto può mai pregiudicare all’altro, poichè ognun vede quanto la virtù puramente politica debba cedere alla immutabile virtù emanata da Dio.

Chiunque, lo ripeto, volesse onorarmi delle sue critiche, non cominci dunque dal supporre in me principj distruttori o della virtù o della religione, mentre ho dimostrato tali non essere i miei principj, e in vece di far-