Pagina:Beccaria - Dei delitti e delle pene, 1780.djvu/175


e delle Pene. 141

leggi dettate dai potenti per avidità, e dai deboli sofferte per quella speranza che per lo più scintilla nell’animo umano, la quale ci fa credere gli avvenimenti sfavorevoli esser per altri, e gli avvantaggiosi per noi? Gli uomini, abbandonati ai loro sentimenti i più ovvii, amano le leggi crudeli, quantunque, soggetti alle medesime, sarebbe dell’interesse di ciascuno che fossero moderate, perchè è più grande il timore di essere offesi, che la voglia di offendere. Ritornando all’innocente fallito, dico, che se inestinguibile dovrà essere la di lui obbligazione sino al totale pagamento, se non gli sia concesso di sottrarvisi senza il consenso delle parti interessate, e di portar sotto altre leggi la di lui industria, la quale dovrebbe esser costretta, sotto pene, ad essere impiegata a rimetterlo in stato di soddisfare proporzionalmente ai guadagni; qual sarà il pretesto legittimo, che giustifichi una privazione di libertà, inutile ai suoi creditori?