le nazioni, che hanno data pena di morte ad alcuni delitti; io risponderò ch’egli si annienta in faccia alla verità, contro della quale non vi ha prescrizione; che la storia degli uomini ci dà l'idea di un immenso pelago di errori, fra i quali poche e confuse e a grand’intervalli distanti verità soprannuotano. Gli umani sagrificj furon comuni a quasi tutte le nazioni: e chi oserà perciò scusarli? Che alcune poche società, e per poco tempo solamente, si sieno astenute dal dare la morte, ciò mi è piuttosto favorevole che contrario, perchè ciò è conforme alla fortuna delle grandi verità, la durata delle quali non è che un lampo, in paragone della lunga e tenebrosa notte che involge gli uomini. Non è ancor giunta l'epoca fortunata, in cui la verità, come finora l'errore, appartenga al maggior numero; e da questa legge universale non ne sono andate esenti fin’ora, se non le sole verità, che la Sapienza infinita ha vo-