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della Lavis-Cembra-Moline, per non dire dei progetti meno maturi quali quelli della Trento-Aldeno-Villa Lagarina e quello dell’allacciamento di Lavis con Martignano, Ponte Alto, Povo, Villazzano.
Ma chi rappresenta Trento non può non affermare che ogni arteria nuova, ideata pel Trentino, sia pure alla sua estrema periferia, è sempre di giovamento per la capitale, che solo dal rifiorire delle valli, avrà alla sua volta ragione di progresso.
Altrettanto vasto e del pari importante come il programma stradale, è quello riflettente la regolazione dei torrenti.
La vita comunale.
Ho avuto occasione di accennare prima ai gravi oneri che la provincia addossa ai comuni; ed è questa una delle ragioni della loro miseria, dell’alto livello delle addizionali; per cui ben di rado i comuni sono in grado di ben retribuire i segretari e gli impiegati comunali, cui la provincia ha costantemente rifiutato di assicurare la pensione.
Ne risulta che pochi si sentono attratti ad una carriera così mal compensata, e in molti luoghi si hanno forze deficienti. Le amministrazioni per tal modo sono assai spesso tenute in disordino e rendono facile l’accesso ai disonesti, tanto più che in tempi passati fu nulla e tuttora è deficiente la sorveglianza dei comuni italiani, da parte di una giunta provinciale in prevalenza tedesca.
Non rammenterò qui la dolorosa storia di Levico, perchè troppo nota e ormai vecchia di fronte a tanti altri panamini: quello di Trambilleno, ove la segreteria comunale fu un bel giorno preda delle fiamme, quel di Lardaro, ove l’amministratore provinciale mandato a rimediare ad una cattiva amministrazione, vi piantò per suo conto un deficit di 50.000 corone, pagato poi dalla provincia; quello di Ampezzo, nei cui granai i topi (secondo le giustificazioni degli amministratori) mangiarono per 80.000 fiorini di grano, quello di Moena, ove ci volle un giubileo per indurre il pentimento e la confessione in un cassiere che avea defraudato dall’erario comunale una grossa somma; quello di un comune della Val Lagarina, ove si facea periodicamente l’amnistia pei consiglieri comunali, che non aveano pagate le tasse comunali; quelli di Marco e di Vigolo Vattaro, noti per le loro....... irregolarità.
E tali sgoverni sono sempre stati tollerati. E bastò ai camorristi, trovati con le mani nel sacco, gridare: Viva l’Austria, viva il Tirolo, per garantirsi da ogni persecuzione.
Il purificatore migliore dei comuni, sarà il suffragio universale. Finché pochi privilegiati del primo e del secondo corpo elettorale, sono arbitri assoluti di due terzi della rappresentanza comunale, le camorre non si sradicheranno così facilmente.
Anche col suffragio universale potranno andare al potere cattive amministrazioni, ma queste, conosciute alla prova dei fatti, saranno anche spazzate via.
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