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merito precipuo della sua autonomia, non è con ciò detto che l’agricoltura sia dalla provincia sufficientemente sovvenuta. Altre provincie fanno assai più; e qui da noi molte iniziative ritenute indispensabili non hanno potuto aver sviluppo per mancanza di mezzi. Cito un caso. E’ opinione dei competenti in materia, che il Trentino potrebbe mantenere ben venti mila bovini di più di quelli che ora si mantengono (— e che sono meno di quelli, che si aveano cinquanta anni or sono — ); che potrebbe sostituire con bestiame proprio quello che temporaneamente viene introdotto sulle «malghe» trentine dal vicino regno, con evidente utile delle nostre popolazioni alpestri, ma tuttociò sarà possibile solo con un lavoro intenso sopratutto a curare le malghe del Trentino, migliorandone il suolo, riattandone i caseggiati, provvedendole di acqua, ecc.

Ebbene, sapete, che cosa ha dato per il miglioramento di seicento malghe, la amministrazione provinciale?

Mille corone!

L’autorità provinciale ha poi sanzionata la vendita, che molti comuni fecero dei loro prati comunali sul Bondone, vendita destinata a immiserire quelle popolazioni e a decimare le armente per l’effimero guadagno momentaneo di pochi soldi.

Eppure noi crediamo di poter affermare che solo con costante opera di miglioramento del suolo alpestre — costituente ovunque una proprietà collettiva — , potranno esser tolte le cause della crisi economica nella zona montagnosa del Trentino.


Problemi ferroviari e stradali.

La mancanza di ferrovie e la scarsezza di strade sono mali troppo evidenti perchè ci sia bisogno di insistere a lungo su tale argomento e dimostrare quanto poco abbia fatto pel Trentino l’amministrazione provinciale.

Nel Trentino si hanno due chilometri di ferrovia per chilometro quadrato, nel Tirolo nove!

E se oggi ci si limita a chiedere con urgenza la tramvia delle Giudicarie, la congiunzione normale fra Riva e Rovereto, e la tramvia di Fiemme, non è certo perchè non si veda fin d’ora la necessità d’altri allacciamenti sia con tramvie, come con funicolari. Si chiede quello che è urgente e che già da decenni dovrebbe esser stato concesso.

Del problema stradale ricorderò, per non dilungarmi di troppo, come le più importanti arterie di comunicazione sian state fatte dai comuni che sborsarono del proprio oltre 5 milioni di fiorini, di fronte ad un contributo della provincia e dello stato di poche decine di migliaia; ricorderò come anche recentemente i denari messi dalla provincia a disposizione per crear nuove vie furono adoperati prevalentemente per la parte tedesca.

Trento attende la congiunzione con l’altopiano di Folgaria, la costruzione di una buona strada nella Val di Pinè, l’effettuazione della Mezzolombardo-Molveno-Arche-Riva e


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