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e in essa al Tirolo. Gli storici tirolesi che per loro uso e consumo hanno costruita e inventata la storia trentina voglion dimostrare che un’indipendenza il Trentino non la ebbe mai, che esso per un verso o per l’altro fu sempre soggetto al Tirolo. La storia invece fatta dai galantuomini ci dice che i Tirolesi hanno ben sempre avuto il desiderio di tenerci soggetti, ma che non ci sono mai riusciti e che ad ogni loro tentativo il paese oppose efficace e valida resistenza.

Che fino al 1814 il Trentino fosse un quid a se, non una parte del Tirolo, fu sancito dalla corona stessa che accanto al titolo di Conte del Tirolo mettea quello di Principe di Trento. Che si vuole di più?

Ma a noi dei «diritti storici» non importa proprio niente.

Fosse stato fino ad ieri soggetto il Trentino al Tirolo, non sarebbe questa una ragione perchè dovesse restar tale domani. Una volta che un popolo ha la forza, la capacità e sente il bisogno di governarsi da sè, non v’è più per nessun altro popolo il diritto di imporglisi a tutore. Le stesse, nazioni civilizzatrici di popoli barbari, compiuta la loro missione, hanno dovuto dare la libertà alle colonie da esse civilizzate e quando non vollero darla ebbero a pagarne duramente il fio. L’Inghilterra ne sa qualcosa.

Ma noi, per Dio, non siamo un popolo che debba la sua civiltà nè ai tedeschi, nè al Tirolo. Noi senza orgoglio possiam dire agli avversari nostri che eravamo grandi quando loro non eran ancor nati. Possiamo ricordare che da Roma — la madre della nazione nostra — la civiltà si diffuse per quasi tutta l’Europa e trasse le genti germaniche dallo stato di barbarie a quello di civiltà.

Noi non siamo degli inetti, degli incapaci, dei barbari. E se volessimo ragionare a modo dei nostri avversari e volere lo statu quo del passato, potremmo anche oggi invocare il predominio di Roma e sull’Europa e sull’Africa e sulle coste asiatiche.

Se il passato merita ogni rispetto per gli ammaestramenti che può darci, non merita niente affatto d’esser conservato in ciò che oggi è in vivo contrasto colla coscienza moderna. I tirolesi non vorranno oggi ripudiare le ferrovie, il telegrafo, il telefono e tante altre invenzioni perchè non c’eran nel passato,