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A scuotere i vivi dell’oggi occorre lanciare su quest’aria morta l’epico e fatidico verso della rivoluzione: Si scopran le tombe, risorgano i morti!
Risorgano e passino dinanzi a noi le figure belle dei martiri, dei combattenti, dei cavalieri dell’ideale.
Passate, passate o baldi eroi che in schiera invitta aveste morte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . mentre l’ultimo vostro sorriso, l’ultima parola era per la patria!
E tu pure risorgi o figura austera di Narciso Bronzetti, tu, che incarnando in un’aspirazione più vasta l’affetto che portavi alla terra natia, hai avuto in sorte la gloria di morire al fianco di Garibaldi. Pur ieri ricorreva il trentesimo primo anniversario della tua morte e nessuno ebbe per il tuo nome ricordanze e fiori. Ritorna fra i gioghi delle nostre e tue alpi, o milite della leggendaria schiera, e ai pusillanimi infondi quell’ardore e quel fuoco che te — erculeo, bello, ridente al bacio di appena ventidue primavere — lanciava sui campi di guerra.
E riedi tu pure fra noi o mite vegliardo, o anima dolce di Giuseppe Grazioli, tu che nell’anno dell’epica rivoluzione sfidasti e il carcere e l’esilio e che al bene della tua terra dedicasti una lunga vita, pellegrinando in regioni lontane per salvare il tuo paese da immani disastri, tu, che vecchio e cieco avevi nel tuo accento tanto fuoco da scuotere tutto un popolo.
E fra quel popolo che ti amava, riappari anche tu, figura severa e buona di Carlo Dordi, o consigliere che sapevi e spronare al lavoro e temprare gli ardimenti, o forte campione, a cui, l’aver traversato e miserie e bufere e tempeste e dolori, non fece mai perdere quella dolce serenità dell’animo e quella fermezza di carattere, che eran terrore degli avversari.
Passate, passate davanti al nostro pensiero, poetiche, balde figure, passate e scuotete un popolo di morti.
Se la voce vostra non scenderà nell’anima di quei borghesi — falsamente camuffati da liberali — che hanno sdegnato di accorrere a questa solenne manifestazione, essa troverà certamente eco nel cuore, di falangi ben più numerose.
Un ideale grande, di emancipazione umana ha insegnato a