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Ci basta ricordare come un leader del partito liberale il D.r Riccabona prendesse allora la parola per congratularsi coi lavoratori del loro comizio.

E ricordiamo questo non per il gusto di ripeter gli elogi fatti dagli avversari al nostro partito, quanto invece per mostrare l’incoerenza di quei partiti, che, a seconda del loro tornaconto, ci fanno passare ora per amici ora per nemici dell’autonomia, ora per antinazionali ed ora per difensori dei diritti nazionali. Se i socialisti avessero preso a norma del loro contegno gli applausi o gli insulti dei liberali, avrebbero dovuto stancarsi; ma essi seguivano e seguono dei criteri ben delineati e precisi e sanno di non dover lasciarsi sviare nè a sinistra nè a destra.

Gli ordini del giorno, presentati dai socialisti e votati per acclamazione in quell’adunanza furono tre.

Il primo del D.r Piscel suona così:

«Il presente comizio, promosso dal proletariato trentino, invita la locale società dei lavoratori a farsi iniziatrice di una sottoscrizione per poter far acquisto del maggior numero possibile di azioni delle imprese tramviarie, allo scopo che la classe lavoratrice trentina abbia voce e voto nel consiglio degli azionisti per tutelare l’interesse dei braccianti e muratori nella costruzione dei tram e per additare un minimo di orario e un massimo di salario in favore dei ferrovieri.»

Un altro relatore, Carlo Toller, rappresentante dei lavoratori italiani di Bolzano formulava una proposta di grande importanza. Fu pur essa accolta e attuata.

Il relativo ordine del giorno suonava:

«Il comizio promosso dal proletariato trentino,

delibera di incaricare il Comitato promotore di mandare un memoriale a tutte le società economiche e politiche dei lavoratori tedeschi della Provincia, allo scopo di mandare ai nostri fratelli di lavoro e di lotta un saluto da parte di questo Comizio di protesta contro una deliberazione dietale, che non sarebbe certo stata presa se in quell’assemblea invece di rappresentanti del privilegio sedessero i rappresentanti del popolo eletti dal suffragio universale, e di far loro conoscere l’importanza per il miglioramento della condizione economica, specialmente dei lavoratori trentini, che avrebbe la costruzione dei tram e di invitarli a tener conto anche di questa questione nella loro agitazione per il suffragio universale nella provincia.»

L’ultimo ordine del giorno proposto da Giuseppe Peterlongo