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coll’esporre ad ogni occasione le nostre pretese, col presentare progetti, col muovere interpellanze su interpellanze e interrogazioni; il tutto sempre nella nostra lingua e chiedendo la immediata traduzione in italiano di quanto viene esposto in italiano ed in tedesco di ciò che viene esposto in italiano. Non vi pare, che dopo qualche tempo, la maggioranza tedesca, vedendo l’impossibilità di poter compiere i lavori della Dieta, nel suo stesso interesse, dovrebbe rassegnarsi ad una separazione, che la libererebbe da una situazione insoffribile?»

Vedremo più tardi come sia stato il partito nostro a ribattere il chiodo dell’ostruzionismo e a spingere il paese a volerlo effettuato dai deputati.

Intanto, malgrado gli sgarbi e i rifiuti del governo, malgrado i nostri attacchi, che cominciavano a farsi ognor più vivi ed insistenti, il paese dormiva della grossa.

Ebbe uno scossone e si svegliò momentaneamente quando la dieta tirolese, raccolta nel Gennaio 1898, non solo respinse in blocco il progetto delle tramvie trentine, non solo negò qualsiasi contributo allo stesso, ma proibì alla città di Trento di prestare garanzia per un prestito sulla linea della Val di Fiemme. E, come ciò non bastasse, la dieta invitava il governo a staccare i comuni italiani della Val di Fassa dal capitanato di Cavalese per unirli al capitanato di Bolzano, tentando di iniziare lo smembramento della nostra unità linguistica.

A Trento si indisse immediatamente una seduta di protesta di tutti gli azionisti della tramvia di Fiemme e i socialisti colsero quell’occasione per dimostrare i loro sentimenti, organizzando un corteo di ben 700 operai, che, percorse le vie della città, si recò al Municipio dove area luogo l’adunanza. Ma di più vollero fare i socialisti. Visto che si limitavano le proteste contro i deliberati della dieta a poche dozzine di telegrammi e a pochi ordini del giorno, senza interessare della cosa la gran massa del popolo, pensarono d’indire a Trento un pubblico comizio.

Ed esso ebbe luogo il 20 Marzo 1898 e vi fece atto d’adesione la borghesia liberale, che del contegno dei socialisti si mostrò ammirata.

Non è qui il luogo di riassumere quello che dai vari oratori fu detto in quel comizio.