Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 17 — |
la dieta. Fino ad ora ad Innsbruck non ebbero voce che i rappresentanti del clero, delle università, delle camere di commercio, dei grandi proprietari, dei comuni rurali e dei borghesi delle città; ora è tempo che i lavoratori, che sono 9/10 della popolazione e che in proporzione maggiore degli altri pagano le tasse di consumo alla provincia, non sieno considerati come minorenni e privati del voto. Questa lotta pel suffragio universale ingaggiata dai socialisti di tutto il mondo comincia a sciogliersi in favore dei proletari, e non è lontano il giorno — purchè i lavoratori sappiano resistere con concordia e fermezza — in cui saranno ad essi aperte le porte delle diete. Allora assisteremo all’entrata dei rappresentanti dei lavoratori anche nella dieta d’Innsbruck, e, sieno essi italiani o tedeschi, saranno contrari a qualsiasi ingiustizia e saranno nuovi alleati per raggiungere l’autonomia del Trentino. Di ciò siamo sicuri, perchè ne è un pegno saldissimo l’organizzazione cosciente dei proletari tedeschi del Tirolo e perchè è proposito nostro di render popolare anche fra essi e colla stampa e colla parola la questione dell’autonomia.»
Venne il congresso, delle cui discussioni molto non possiamo riferire, perchè la procura di Rovereto ci confiscò parecchi brani della relazione che ne fu fatta; qui non riporteremo se non quello che non fu sequestrato.
Il compagno Avancini Augusto di Trento fece la relazione sulla questione dell’autonomia; ed esposti per sommi capi i danni che ci derivano dalla mancanza di un’amministrazione autonoma, nella chiusa del suo discorso ebbe a dire:
2 |