Pagina:Battisti, Il Trentino italiano, 1915.djvu/19


— 17 —


Analogo parere aveva espresso nel 1860 il generale Govone, incaricato dal Conte di Cavour di scrivere due memoriali destinati al governo inglese per dimostrare la necessità del possesso de Veneto per l’Italia. Il Govone rilevava come il Trentino e il Tirolo del Sud (Alto Adige) in mano all’Austria costituissero sempre un grande pericolo per il giovane Regno e distruggessero fra Italia ed Austria ogni equilibrio di forze in caso di guerra, quand’anche il Veneto fosse redento.

Non consta che alcuno scrittore italiano di cose militari abbia espresso in seguito parere diverso. L’Austria, dominando dalla piazza forte di Trento e dai posti avanzati sul confine tutte le valli che sboccano nei piani di Lombardia e del Veneto, ha completamente in mercè l’Italia, per quanto questa profonda milioni nelle fortificazioni di frontiera. L’elemento tedesco — traducendo in atto l’antico concetto germanico ed imperiale — ha ognora in suo potere le chiavi per un’avanzata verso il mezzogiorno.

Il pericolo sarà eliminato solo quando il confine politico arrivi ad includere tutti indistintamente gli abitanti italiani che sono sul versante meridionale delle Alpi, e tanto più il nuovo confine sarà militarmente sicuro quanto più si spingerà al nord. Duplice ne sarà il vantaggio: la linea di frontiera godrà anzitutto del naturale baluardo formato da alte catene alpine con pochi valichi; secondariamente sarà più breve dell’attuale di quasi due terzi. Oggi l’Austria ha verso l’Italia, nella regione trentina, un confine di 316 chilometri. Qualsiasi linea possa esser scelta al nord di Trento non supererà i 150 chilometri. Evidenti appaion quindi la maggior facilità e il minor dispendio nella difesa. Nè chi abbia presente la sfrontatezza con cui si videro a principio e durante la guerra violati i patti internazionali dagli imperi centrali e le tendenze aggressive dell’imperialismo tedesco potrà disconoscere la necessità di un confine ben guarnito e sicuro.

Impellenti e importanti sono pure le ragioni economiche. L’Italia ha bisogno di tutto il suo mare, come ha bisogno di possedere tutta la catena orientale e tutto il versante meridionale delle Alpi.

Nell’economia della penisola le Alpi rappresentano un