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compensi in veste di sensali. Non può neppur aver diritto di parola chi ha assistito indifferente al macello dei più deboli.

Chi ritiene che l’Italia possa adattarsi allo statu quo, ignora non solo che la vil pace di oggi può significare la guerra offensiva che Austria e Germania ci intimerebbero domani (e di ciò diremo più sotto); ma dimentica che l’irredentismo, riaccesosi ora nelle terre irredente e rifiorito, se Dio vuole, in tutta la penisola, non può esser destinato a scomparire se non col trionfo. Sarebbe domani l’alleato di tutti gli altri irredentismi di Europa che non avessero trovato (e di ciò sarebbe colpevole anche l’Italia!) l’agognata soluzione; ma anche da solo sarebbe un elemento dissolvitore, un elemento perturbatore che porterebbe o a gravi conflitti interni o a urti esterni in momenti probabilmente intempestivi con grave danno per l’Italia e con la deprecazione dell’Europa civile che guarderebbe con orrore il riaffacciarsi della guerra.

Chi infine — ed è questa la tesi di molti socialisti — crede ormai sorpassato il periodo delle rivendicazioni nazionali e addita l’internazionalismo come la panacea di tutti i mali, merita compassione come chi nega la luce perchè è cieco.

Non solo l’internazionalismo ha in questo tragico momento mostrato la sua immaturità col non aver saputo impedire la guerra europea; ma aveva già antecedentemente rivelato la sua impotenza perchè nello stato internazionale per eccellenza, l’Austria, non era riuscito a formulare, pur disponendo di poderose organizzazioni e di un quinto dei mandati parlamentari, un programma nazionale accettabile e realizzabile per la tutela dei diritti delle singole nazionalità.

Del resto chi ha letto cum grano salis i sacri testi del socialismo, ha diritto di ripetere, finchè questi testi non saranno rinnegati e distrutti, che ogni opposizione al costituirsi delle unità nazionali equivale ad opposizione e lotta al socialismo stesso, giacchè le unità nazionali sono il presupposto logico e necessario dello sviluppo della civiltà borghese-capitalistica e per ciò del socialismo stesso. Come la famiglia, la tribù, il comune furono il naturale avviamento all’organizzazione della regione e quindi