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si è fatto che votare sussidi: sussidi ai consorzi falliti, sussidi ai ricreatori cattolici, sussidi a giornali cattolici, sussidi a convitti cattolici, a società operaie cattoliche e perfino regali a banche cattoliche.

La Dieta del Tirolo non può esser qualificata che come una banda di dilapidatori, banda capitanata da vescovi e prelati devoti al «Dio Prendi». La parola d’ordine è: Piglia tu, che piglio anch’io. E tutti pigliano italiani e tedeschi, clericali e liberali.

Citiamo alcuni esempi fra i molti: Alla fallita latteria centrale di Innsbruck si sono assegnate 25 000 corone per risarcire quei soci, che pur non essendo poveri, così dice la relazione sulla rispettiva legge, meritano considerazione per le circostanze di famiglia o perchè entrarono a far parte della latteria solo per spirito di associazione.

Questa elargizione è tanto giustificata quanto lo sarebbe la richiesta di fondi dello Stato o delle Provincie per tutte le cooperative di consumo sfortunate.

La Dieta ha votato 400 corone per una rivista di filosofia cattolica, 500 per l’unione delle serve cattoliche, 100 per la commissione cattolica femminile ferroviaria, 500 per la società cattolica operaia d’Innsbruck, 200 all’ordine dei francescani di Bolzano per le loro scuole, 4000 per un convitto cattolico a Gries. Si sono votate 3000 corone per ricreatori e circoli giovanili che è come dire un sussidio alle organizzazioni cattoliche: 1000 corone per due confraternite.