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poliziesco e che i trentini hanno solo due torti: quelli di essere molto poveri e troppo buoni.

A Vienna però dissero che egli era mezzo matto!

Ma gli ufficiali austriaci, educati in caserma, senza contatto col popolo, quando vengono destinati a far da poliziotti, non capiscono niente dell’ambiente in cui devono esplicare la loro opera, vedono solo e sempre i pericoli per lo Stato, le congiure, le società segrete, e mandano ai dicasteri centrali dei rapporti che sono romanzi, e che come romanzi noi abbiamo sentito qualificare da alti impiegati della provincia.

È in base a questi romanzeschi rapporti che da Innsbruck e da Vienna piovono le più assurde proibizioni, mentre le autorità locali devono sempre riconoscere che il paese è calmo, tranquillo, ordinato!

Sopratutto i continui sfratti di cittadini del Regno sono notoriamente chiesti dall’autorità militare. Ci vuole tutta la bassa mentalità di un caporale austriaco per non capire che il bando dall’autorità inflitto a Scipio Sighele, a questo uomo di scienza che è onore non solo della sua patria, ma della cultura europea, oltre ad esser un atto di persecuzione brutale, è altresì un atto assai inopportuno per l’Austria e destinato a seminare molto odio.1

E all’ufficio di polizia militare che si devono i continui processi per spionaggio, che finiscono

  1. Contro gli sfratti arbitrari e segnatamente contro quello del deputato Guido Podrecca, il Dott. Battisti protestava anche con una sua interpellanza del Marzo 1912.