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emigrazione e militarismo | 47 |
Fra le ordinanze in parola vi è la concessione di assoggettarsi alla visita militare all’estero presso le autorità diplomatiche o consolari ed in via del tutto eccezionale e solo nei paesi extra-europei di esser dispensati dalla prima e seconda leva, presentandosi soltanto alla terza leva.
Se non che il diritto di subire la leva all’estero ha ben scarsa importanza pei paesi ove sono scarsissime le autorità consolari.
Negli Stati Uniti, ad esempio, l’Austria non ha che undici consolati con dodici agenzie quasi tutte nei paesi commerciali.
Regioni estesissime invece a carattere industriale, preferite dagli emigranti austriaci, sono affatto prive di rappresentanze consolari.
Per i seguenti Stati: Colorado, Utah, Vyoming, Montana, Idaho, Nevo-Mexico e Arizoma, ove ci sono molte centinaia di migliaia di austriaci, c’è un solo consolato a Denwer.
Il che vuol dire che per recarsi a quel consolato da molte località bisogna fare fino a venti ore di ferrovia.
Si può pretendere che ci vadano a loro spese gli emigranti? E si possono condannare, se non ci vanno? Questa mancanza di agenzie ho voluto rilevarla anche per constatare la deficienza di rappresentanze che tutelino in genere gli emigranti austriaci oltre oceano. Nell’Argentina l’Austria ha solo quattro consolati e cinque agenzie. Nel Brasile ha cinque consolati e quindici agenzie. E si tratta di Stati grandi come almeno mezza Europa!