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la dittatura militare 41

non affdare la costruzione alla ditta mondiale Ceretti e Tanfani di Milano, solo perchè è italiana! E questa ditta ha potuto assumere senza noie invece la costruzione della filovia della Plose-Hütte, presso Brixen.

Ai pastori italiani che vengono nell’estate nel Trentino furono fatte — come voleva la circolare — tutte le angherie possibili. Sulla linea di confine si sono sollevati incidenti sopra incidenti. Basta ricordare quello della Cima Dodici. Alle società si son fatte persecuzioni a iosa; agli alpinisti trentini si è impedito di ampliare un loro rifugio presso la Cima Tosa, mentre si è dato il permesso di costruirne di nuovi ai tedeschi. Come e quanto spesso si imbastiscan processi a base di spionaggio, è cosa che sanno benissimo i giurati di Vienna. La introduzione di battelli austriaci sul Garda è stata tentata e se ne è smessa l’idea solo di fronte alle proteste di parte italiana.

Tutto, tutto quello che è suggerito nelle istruzioni segrete dell’autorità militare, si va effettuando. I sequestri contro i giornali quando solo nominino cose militari, sono continui. Alla Procura di Stato di Trento, ci sono ogni momento gli ufficiali dello Stato Maggiore.

Questi fatti che io ho esposto gettan un nuovo fascio di luce sul tenebroso lavoro del partito della guerra, sulla politica di quei signori, che per bocca del cristiano-sociale signor Schraffl, chiedono nuovi forti e nuovi battaglioni pel Trentino e pel Tirolo.

Ah, no! miei signori! Ne abbiamo abbastanza