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le condizioni economiche 29

zioni geografiche, la inerente lontananza dai mercati austriaci e sopratutto il contegno del Governo; in suo favore militano le condizioni del suolo: la esuberante quantità del carbon bianco, i grandi depositi marmiferi, le selve, una non indifferente ricchezza mineraria, non ultima la bellezza del paesaggio.

Per mettere in valore queste ricchezze occorrono anzitutto mezzi di comunicazione: strade e ferrovie. Su questo campo il Governo ci ha sempre abbandonati. Le più grandi arterie stradali sono state costruite con dispendio di milioni dai comuni, senza alcun aiuto governativo; vallate intere sono tutt’oggi prive di comunicazione; ben quarantasei strade, o nuove o da farsi, sono da anni progettate, reclamate, senza che si pensi sul serio ad accordarle.

In riguardo alle ferrovie il Trentino s’è abituato ad attendere in media dai 20 ai 30 anni, prima che un progetto diventi realtà. Il Trentino per le ferrovie è in assoluta condizione di inferiorità di fronte ad altre provincie alpine.

Mi limiterò a ricordare che quattro linee sono state studiate da anni, e sono invocate e reclamate continuamente: la ferrovia delle Giudicarie, per la quale il Governo è stato fino ad ora generoso solo a parole; la ferrovia di Val di Fiemme che fu garantita con un compromesso fra

italiani e tedeschi della provincia, che deve essere rispettato;1 la normale Rovereto-Riva e la tramvia Malè-Fucine.

  1. Il Governo austriaco anzichè concedere, in base agli impegni assunti, questa ferrovia reclamata dal paese e per la