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promise degli indennizzi, ma quei vecchi li aspettano ancora! Ne venne uno da me, qualche giorno fa, a raccontarmi le sue miserie. E dire, mi diceva piangendo, che ho combattuto per l’Austria contro Garibaldi! Ed ora sono sul lastrico!

Non si può assolutamente pensare ad un’azione più disastrosa di quella che il Governo fa nel Trentino, ed io prego il ministro dell’Agricoltura a non voler limitarsi a promettere e dire che il Governo pensa a dare incremento all’allevamento del bestiame, ma ad agire sul serio. Io non ho la pretesa con queste mie osservazioni di aver esposto esaurientemente un programma d’azione del proletariato agricolo del Trentino, ma accennai ai problemi più vitali ed urgenti per gli operai, pei coloni e pei piccoli contadini, a quelli che un Governo che sia illuminato, può immediatamente risolvere. E credo altresì d’aver dimostrato che i contadini del Trentino non hanno proprio interessi comuni coi latifondisti della Galizia, dell’Ungheria, e cogli arciduchi imperiali, che possedono territori estesi quanto il Trentino stesso.


Per l’industria.


Con l’attuazione di un buon programma agricolo, il Trentino potrà rialzarsi dalle sue tristi condizioni, ma un avvenire prosperoso lo avrà solo se al fianco dell’agricoltura si svilupperà l’industria. L’industria nel Trentino è ai suoi inizii. Contro al suo sviluppo stanno le condi-