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le condizioni economiche 23


Per questa proprietà agricola, il Governo ha fatto qualche cosa con l’erezione del Consiglio Provinciale d’Agricoltura, l’unica istituzione governativa che ha potuto svilupparsi, perchè eretta autonoma per la parte italiana della provincia, senza alcuna mescolanza con la parte tedesca.

Quest’istituto però, per un complesso di circostanze, che qui non è il caso di esaminare, ma che non vanno addebitate a singole persone, ha potuto esplicare la propria attività, più per certi rami dell’agricoltura che per altri, riuscendo a recare maggiori aiuti alle colture del piano, ove prosperano la vite e il gelso e dove c’è proprietà grande, pur commista a quella piccola, che non alle colture di media e di alta montagna, ove, all’infuori dei pascoli, che sono comunali, non c’è che piccola proprietà.

Direi una grossa bestemmia se sostenessi che per la viticoltura e per la sericoltura s’è fatto abbastanza, specie nei riguardi della piccola proprietà.

Constato solo che qualche cosa s’è fatto, mentre pei proletari maggiori dell’agricoltura trentina, che sono gli abitanti del monte, si è fatto assai poco. Appena una, dozzina di anni fa il Consiglio Provinciale d’Agricoltura, dopo d’avere lodevolmente pensato a migliorare le razze bovine, prese di mira il miglioramento dei pascoli montuosi.

Ma ebbe dal Governo aiuti così esigui che non riuscì se non ad un’azione morale, mentre solo ora con l’erezione del nuovo ente autonomo