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Ma con o senza il vostro permesso abbiamo diritto anche noi a vivere, signor Erler, ed avere in tutto e per tutto diritti eguali ai vostri nello Stato.

Se così non dovesse essere, noi vi diremo: Cacciateci via dall’Austria. E la sarà finita una buona volta!

Dep. Erler interrompendo: Desideriamo solo che siate buoni tirolesi.

Battisti: Jamais.

Io voglio sperare, miei signori, che ben pochi siano i tedeschi che accedono alle idee dei deputati pangermanisti del Tirolo. Voglio sperare che i tedeschi sappiano dimostrarsi degni figli di quella nazione che ha avuto sempre profondo amore per la civiltà italiana ed ha documentato questo suo affetto e la sua gratitudine nelle pagine dei suoi più grandi scrittori.

Tutti possono convincersi che l’Università italiana a Trieste non toglierà nulla, proprio nulla, alla grandezza della cultura tedesca, come pur troppo non riuscirà a diminuire la piccolezza di intelligenza e la grettezza d’animo di coloro che avversano il nostro postulato.

Io voglio sperare che i rappresentanti delle varie borghesie nazionali, si sentiranno scossi dall’esempio che viene da noi socialisti, che tutti ci troviamo d’accordo nel riconoscere per ogni nazione il diritto alla cultura.

Sono i rudi lavoratori, sono i rappresentanti di coloro che pur troppo non possono usufruire delle università, che qui a mezzo nostro lancia-