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l’avvenire economico del trentino | 191 |
caccia organizzata all’italiano, nel sussidio sfacciato ai germanizzatori e nell’aumento della prepotenza militarista.
L’azione germanista nel campo di quest’industria non è riuscita a recar danni sensibili nazionalmente parlando; l’industria però in quanto volea richiamare ospiti italiani se non è fallita è rimasta in stadio di incubazione ed in quanto potea avvantaggiarsi degli ospiti tedeschi si trovò inceppata dalla naturale reazione del paese. Così che mentre il Tirolo ha nel concorso dei forestieri la base della sua vita economica, il Trentino non ha avuto alcun tangibile progresso.
L’intrigo pangermanista e militarista ha del resto impedito lo sviluppo del paese in ogni altro campo.
Da anni esistono nel Trentino delle commissioni incaricate di combattere la pellagra. Ebbene la loro opera più importante fu l’erezione di grandi forni provinciali, in tutti i territori di confine, dove non ci son nè pellagrosi e quasi neppur consumatori di pane. Quei forni che portan l’insegna di «forni contro la pellagra» non sono che caserme e depositi militari di confine, abilmente mascherati.
Vi sono poi speciali commissioni e commissari per migliorarci pascoli alpini; anche questi commissari non sono che agenti dell’autorità militare e tendono a ridurre la pastorizia secondo le vedute o i capricci dello stato maggiore.
L’unica grande industria promossa dal Governo fu l’industria delle fortificazioni su cui