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190 al popolo italiano

ingegneri civili, sibbene agli ufficiali dello stato maggiore.

Le nuovissime vie costruite nell’ultimo decennio, o hanno esclusivo scopo militare o servono a collegare le vallate nordiche del Trentino con le regioni tedesche, col solito scopo di staccarle da Trento.

Nessuna delle nuove vie tende al cuore del paese, nessuna o quasi agevola le comunicazioni con le provincie del Regno, ove spende il maggior prodotto del paese: il legname. Il contadino che deve portare a spalla di animali e assai più spesso sulle spalle sue le derrate nei paesi d’alta montagna rimane sbalordito nel vedere come invece esistano, strade meravigliose per trainar cannoni sulle più eccelse vette e a ragione si indispettisce quando gli si contende l’uso di quelle vie per trasportare un po’ di legna. V’è una sola razza di gente cui sia lecito, oltre ai soldati, di calcare impunemente quelle strade. Sono i turisti dagli occhiali d’oro, dalle barbe bionde, dal piumotto sul cappello. Ma se per caso vi passa un forestiero italiano, allora sbucano dagli agguati gendarmi, doganieri e soldati che senza pietà ammanettano e portano in carcere sotto l’accusa — mai provata e pur ogni giorno ripetuta — di tradimento. Nè l’avventura che tocca ai malcapitati ospiti regnicoli si risolve in un incidente di poche ore, come di solito avviene presso le frontiere degli altri Stati. Sono assai spesso settimane di carcere che toccano agli incauti e sfortunati.

L’industria dei forestieri si è così risolta nella