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8 al parlamento austriaco


Sarà certo bene avere giudici e dirigenti delle varie amministrazioni politiche che non siano stati educati in ambiente estraneo a quello dove devono svolgere la loro attività, e avere in genere impiegati meno ignoranti della lingua italiana, ma assai più urgente è l’aver buoni medici, e sopratutto buone forze insegnanti per la cultura del popolo. Occorrono quindi anche la Facoltà filosofica e la medica.

Solo un’Università completa si presenta vantaggiosa, oltre che alla borghesia, che è la prima beneficata, a tutta la popolazione di ogni ceto sociale, per quell’intimo rapporto per cui la cultura di un paese procede con anelli ininterrotti dagli asili d’infanzia, alla scuola elementare, alla scuola media, alla superiore, ed i progressi della scienza si tramutano in benefici per l’umanità.

Senza un buon studio superiore noi non avremo neppure buone scuole elementari e medie. E in questo riguardo la mancanza di un’Università è stata deleteria agli italiani dell’Austria, giacchè è ovvio, che non si possono allevare buoni maestri di scuole italiane con un’istruzione tedesca.

Potrei parlare, riferendomi all’esperienza personale e di molti colleghi, del decadimento del carattere e della cultura nazionale, ma preferisco appellarmi in proposito ad un’autorità non sospetta, al defunto professore Mussafia dell’Università di Vienna, membro della Camera dei Signori.

Parlando delle generazioni dei suoi connazio-