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168 al popolo italiano

grazione — resasi necessaria per l’incuria del Governo centrale — allo scopo di creare un movimento di tedescofilia fra i lavoratori che devono emigrare in terre tedesche. Si mandarono ovunque emissari, si stamparono appositi giornali, si creò una vasta associazione, il Volksbund. Chi è socio non ha da pagare nulla, ha solo da ricevere dei doni e da gridare in ogni occasione: Viva l’Austria! Inutile! Tutti i partiti politici, liberali, clericali, socialisti si trovarono d’accordo, riuscirono a battere in breccia il Volksbund, che su sessantamila elettori, allorchè tentò affermarsi nelle elezioni politiche del 1907, raccolse tre o quattrocento voti.

E altri mezzi di compressione e corruzione organizzò il Governo per raggiungere i suoi scopi. Furono il militarismo e le associazioni di bersaglio. Quello che non riuscì alle autorità civili si tentò dalle militari. Da queste furono e sono favoriti i comuni austriacanti, combattuti gli altri; aiutate le persone che fanno parte dei casini di bersaglio, perseguitate le altre.

L’autorità militare si impossessò di pascoli, di boschi e dettò leggi ad arbitrio, sconvolgendo ordinamenti secolari. Davanti all’ufficiale austriaco bisogna inchinarsi come davanti ad un Dio. Chi non si adatta, sia ricco o povero, professionista o contadino, clericale o anarchico, è sicuro della vendetta. Ma anche sotto lo strumento militare il paese non s’è piegato.

Un caso degno di nota è quello della fondazione di società di veterani. Sono composte non da reduci da battaglie e spesso neppur da ex-sol-