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l’italianità del trentino e l’irredentismo italiano 161

del Belgio e del Lussemburgo e le tendenze aggressive dell’imperialismo tedesco comprenderà, come sia indispensabile per l’Italia l’integrarsi fino ai confini naturali.

Impellenti e importanti sono pure le ragioni economiche. L’Italia ha bisogno di tutto il suo mare, come ha bisogno di tutta la catena crinale e di tutto il versante meridionale delle Alpi. Nell’economia della penisola le Alpi rappresentano un indispensabile elemento d’integrazione. Costituiscono esse coi loro ghiacciai e nevai, coi laghi alpini e prealpini il serbatoio distributore delle acque; coi loro pascoli e col manto selvoso forniscono benessere e contribuiscono a moderare il clima; nelle loro viscere racchiudono tesori di metalli e di marmi; nei loro recessi offrono asili di pace e di frescura.

Come nelle zone prealpine una coltura razionale e integrale esige che lo stesso proprietario abbia pascoli sull’alpe e campi e prati nelle valli; ed ovunque chi ha un podere ha interesse d’esser in possesso del bosco attiguo e della sorgente che scaturisce in un campo vicino — , così nella grande economia di tutta la penisola occorre che sotto un solo Governo sia tutta l’alpe e tutta la pianura cui fa corona; mentre all’Italia mancano oggi brani di alpe lombarda, atesina e veneta e manca gran parte dei piani friulani e tutta la marina di Trieste.

Non parlava senza fondamento (e il ragionamento suo è applicabile ad altri campi) quello studioso che affermava esser possibile il rendere innocui, anzi benefici, l’irreggimentare in-