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IV.


L’ITALIANITÀ DEL TRENTINO
E L’IRREDENTISMO ITALIANO.
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Odono i morti di Bezzecca e attendono.
Quando? grida Bronzetti, fantasma erto fra i nuvoli.
Quando? i vecchi fra sè mesti ripetono
Che un dì con nere chiome l’addio, Trento, ti dissero.



Quando? Il poeta d’Italia ha reclinato il capo leonino senza aver visto sulle alpi di Trento i bagliori della riscossa; attesero per dieci lustri gli eroi di Bezzecca sotto le zolle impregnate di sangue; il fantasma inquieto di Bronzetti ha continuato a errare vagante pei cieli della patria. L’angosciosa attesa è ora finita. Il gelido silenzio di morte fu rotto. Ad acquetare gli spiriti di Carducci e Bronzetti è venuta da terre lontane una gran voce.

E come nei tempi eroici i responsi della patria e degli Dei giungeano ai mortali solo fra il balenìo dei lampi e il clamor delle armi e delle trombe, così la voce che non più invoca ma afferma prossima la redenzione di Trento, è ve-

  1. Conferenza tenuta a Milano nel salone del Liceo Manzoni il 13 gennaio 1915.